Il
viaggio attraverso la scoperta del pancreas artificiale è giunto al termine, ed
è quindi arrivato il momento di riassumere e trarre le conclusioni di tutto
questo percorso. Prima di cominciare vorrei però soffermarmi sulla definizione
di artificiale, che, detto francamente, fino allo scorso settembre non mi aveva
mai incuriosito più di tanto. L’artificiale è un qualcosa che, mediante la
tecnologia, cerca di sostituire un oggetto già presente in natura. Proprio a
partire da questa definizione abbiamo introdotto il pancreas artificiale
andando a tradurre il nome in diverse lingue del mondo.
Successivamente abbiamo introdotto una prima mappa concettuale contenete tutti
gli aspetti fondamentali che avremmo trattato all’interno dei vari post, e
alcuni articoli di giornale utili per cominciare a famigliarizzare con la
tematica.
Successivamente
siamo entrati più nel dettaglio della tecnologia, analizzando gli elementi costitutivi e facendo un dettagliato confronto sui materiali impiegati e sul
mezzo con cui le informazioni vengono trasmesse, siccome abbiamo visto essere
una delle caratteristiche più importanti di tutto l’apparato. In seguito abbiamo
fatto un confronto tra le forme del pancreas artificiale e quelle della
controparte naturale oltre che ad un’analisi molto dettagliata sulle
funzionalità e le differenze di funzionamento. Al riguardo abbiamo trovato
anche un video molto carino sul Pancreas artificiale fai da te.
Dopo
questa prima fase molto tecnica, ci siamo spostati sui modi in cui è possibile raccontare il pancreas artificiale, cercando elementi all’interno della narrativa, della
letteratura, della musica (anche se in maniera un po’ forzata), del cinema e
persino dei fumetti. Abbiamo scoperto che, oltre alla letteratura tecnica,
esistono libri divulgativi che trattano l’argomento e che in alcuni film vi è
qualche cenno in parallelo alle tematiche del diabete. Con grande sorpresa
siamo riusciti a scoprire che esistono pure fumetti di carattere educativo,
soprattutto nei confronti dei bambini, relativi a questa tematica.
In
seguito abbiamo eseguito un’analisi statistica e numerica, studiando diversi
aspetti, tra cui: le grandezze, le unità di misura, i grafici e le statistiche.
Abbiamo
spostato poi l’attenzione sulle specifiche tecniche, le normative e i rischi,
facendo particolare utilizzo del libretto illustrativo e di un glossario, senza
dimenticare la simbologia, spesso molto eloquente, così come anche i codici (codice stradale). Per concludere questa parte
abbiamo dedicato la nostra attenzione alle diverse tecnologie e modelli utilizzati
per sviluppare questo prodotto e le varie aziende protagoniste della
produzione.
In
conclusione abbiamo cercato di ricostruire la storia del pancreas artificiale
passando in rassegna i luoghi, i personaggi caratteristici assieme ai brevetti,
focalizzandoci sui processi storici che hanno permesso il continuo sviluppo di
questa tecnologia, gli utilizzatori, con particolare attenzione al mondo dello
sport (Claudio Gotti) e le metafore. Come tappa ultima abbiamo fatto un abbecedario illustrato che comprendesse il maggior numero di riferimenti possibili a post e
tematiche trattate. Non sono mancate sorprese, come il vero motivo per cui nacque l'Applewatch.
A monte di tutte queste analisi abbiamo anche cercato di trovare il vero senso di questa tecnologia, analizzandone l'utilità all'interno della società.
Questa
esperienza mi ha dato modo di guardare le cose sotto un altro punto di vista,
cercando di fare attenzione a dettagli che normalmente non si notano. Il
ricordo più bello che mi rimarrà è sicuramente di una sera, alla stazione Porta
Nuova di Torino, quando mi è capitato di vedere una pubblicità inerente alla
giornata mondiale del diabete e subito mi è venuto l’istinto di scattare una
fotografia per pubblicarla sul blog, così come accadde in presenza della conferenza sui biosensori presso il Politecnico di Torino.